Introduzione

Da nord a sud la Puglia è culla di storia e tradizione, legata così come alla gastronomia anche all’artigianalità. Caratteristica per la quale la Puglia è diventata negli anni il fiore all’occhiello per molti turisti e appassionati del settore che, affascinati dalle peculiarità pugliesi, portano con sé ricordi fatti a mano come le particolari ceramiche pugliesi.


Un po' di storia

La storia delle ceramiche è sicuramente una delle più longeve e interessanti, che interessa il nostro territorio ed è motivo d’orgoglio in tutta Italia e non solo. 

Già nel tardo Medioevo a Grottaglie, il noto “quartiere della ceramica”, era popolato da gruppi di artigiani che, dati i grandi giacimenti di argilla offerti dal territorio, si specializzarono col tempo nella sua lavorazione, dando vita alle caratteristiche ceramiche.


All’inizio l’argilla era utilizzata per scopi edilizi e oggetti di uso quotidiano, fino a che l’influenza di popoli circostanti e la conseguente diffusione di questa tecnica di lavorazione, rese quest’arte sempre più lontana da quella rustica, divenendo sempre più raffinata.


La produzione delle ceramiche si distingue in due tipi: 


  • Arte ruagnara”, che deriva dal mondo rurale, comprende piatti e vasellami con decorazioni del galletto e di stelle a sei punte. I “ruagnari”, infatti, modellavano e sfornavano manufatti di colore unico, marrone, per la cucina e per altre occorrenze di casa;


  • Arte faenzara”, si riferisce al termine “faenza” per definire la ceramica smaltata, propagato anche all’estero fin dal Cinquecento, è sicuramente, il segno di una moderna cultura. Appartiene a una prestigiosa produzione elitaria, diversa nell’aspetto e negli usi, contraddistinta dallo stile greco-romano.


Ma qualche tempo dopo, l’arte delle ceramiche si è diffusa anche in altre zone oltre il “quartiere delle ceramiche” interessando la zona del tarantino, del barese e quello salentino. 


Qui in piccole botteghe gli artigiani riversano ancora la propria passione nella creazione di oggetti unici, che sono ormai parte del bagaglio culturale.



Le caratteristiche produzioni delle ceramiche pugliesi 

Pumi, capasoni e limme sono solo alcune delle tipiche forme di ceramiche che rappresentano e arredano i vicoli e le case pugliesi, ma la loro funzione principale non è l’arredamento. Proprio qui risiede la forza della ceramiche pugliesi, ovvero la capacità di trasformare oggetti di uso comune in piccole opere d’arte. Facciamo un salto nel passato e scopriamo gli antichi usi dietro ai particolari modelli di ceramiche. 


I pumi pugliesi prendono l’origine del loro nome dal dialetto ostunese “Pumo dè fiure” cioè “bocciolo di fiore”. Rappresentando, appunto, un bocciolo stilizzato, viene donato in segno di buon auspicio in occasione di qualsiasi avvenimento importante. 




I capasoni, ovvero contenitori simili alle giare, venivano utilizzati in tutta la Puglia per contenere, nella maggior parte dei casi, vino, olio, aceto, fichi secchi e olive in salamoia. La loro grandezza variava da pochi litri a oltre un quintale. Si facevano dei buchi con un trapano che erano posti in verticale e poi verso la fine della pancia c'era un beccuccio che non faceva arrivare le gocce fino alla base.



I limmi, sono dei recipienti in argilla per il bucato o, nei periodi estivi, utilizzati per raccogliere il succo e la polpa dei pomodori passati, che tuttora molte famiglie della Puglia producono per il proprio fabbisogno. 




Il design sostenibile e autentico targato “Made In Puglia”


Come abbiamo visto, il fascino delle ceramiche esprime cultura e storia del territorio, che rispetto alle prime realizzazioni usate nella quotidianità sono diventate ad oggi un vero e proprio oggetto di design, acquisendo valore culturale ed economico.


Il grande interesse per le ceramiche pugliesi ha oltrepassato i confini regionali e nazionali così i manufatti d’argilla hanno rappresentato la Puglia ad eventi di rilevanza europea ed internazionale, come la mostra dedicata alle eccellenze del Design sostenibile tenutasi alla Milano Design Week 2024



Evento in cui le Città della Ceramica, fra le quali le pugliesi Grottaglie, Laterza, Rutigliano, per citarne alcune, hanno mostrato i valori dietro questa nobile arte come la qualità dei materiali, la capacità di innovare restando ancorati alle tradizioni e alla storia dei nostri territori. Una bella vetrina che ha messo in mostra sostenibilità, design e tradizionalità: i tre elementi chiave racchiusi nell’arte delle ceramiche targate “Made in Puglia”. 


Conclusioni

Le ceramiche pugliesi raccontano secoli di storia e tradizione, attraverso le forme caratteristiche che gli antichi artigiani hanno ideato in base ai rispettivi usi. Recipienti, vasi e contenitori, usati per funzioni comuni, come la conservazione e cottura degli alimenti, negli anni hanno subito cambiamenti a livello di aspetto e utilizzi. Divenendo vere opere d’arte, rappresentative della cultura pugliese, le ceramiche sono simbolo di sostenibilità e autenticità, create ancora oggi con la stessa lavorazione di secoli fa. 


Questo ci insegna come guardare indietro alle proprie origini e valorizzare le tradizioni che hanno forgiato la nostra identità, sia l’unico reale patrimonio da preservare. Il connubio tra tradizione e innovazione è possibile e per realizzarlo abbiamo scelto di aprire un eCommerce ed espandere questa secolare arte oltre i confini territoriali.